8 marzo 2009 è una giornata di lotta: a Roma al Teatro Brancaccio solo una passerella per i vip! Le donne ancora senza festa, ancora stupida violenza!

Roma -

Roma – domenica, 08 marzo 2009

Ancora oggi per le donne discriminazione, diffidenza e negazione dei diritti. Al Teatro Brancaccio all’incontro cittadino organizzato dal Comune di Roma presenti esponenti delle istituzioni con il Presidente della Camera Gianfranco Fini, del Governo, con la ministra Mara Carfagna, e Giorgia Meloni e con il Sindaco Alemanno, sono drammaticamente emerse le contraddizioni evidenti con il senso di liberazione di questa festa.

Tutte le rappresentanze sindacali delle donne di CUB, Cobas, SdL, le precarie dei Nidi Comunali, le lavoratrici madri, cassaintegrate e precarie di Alitalia Cai, si sono radunate per sottolineare in questa circostanza i provvedimenti che il Governo sta prendendo e che stridono con una reale volontà di tutela del mondo femminile sul lavoro, nella sicurezza personale e nella garanzia del mantenimento del sistema di leggi a sostegno della famiglia.

Ne sono una dimostrazione il tentativo di innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle lavoratrici nel pubblico impiego, della mancata applicazione in alcune aziende tra cui Alitalia Cai della legge Testo Unico della Maternità, della marginalità vissuta nel mondo del lavoro e dei diritti da precarie e migranti, della violenza costante e gratuita subita soprattutto tra le mura domestiche.

Anche oggi proprio le donne che esprimevano tutto il disagio sulle condizioni di disparità sono state protagoniste dell’ennesimo episodio di violenza allorché, volendo essere tra il pubblico della manifestazione, sono state trattenute senza giustificazione dalle forze dell’ordine e minacciate di identificazione.

Il sindaco Alemanno ha parlato di compatibilità tra lavoro e famiglia ma non è con le parole che si realizzano le condizioni ancora evidentemente molto lontane.

Vistosa ed inquietante la scelta di rappresentare le Aziende del Comune di Roma con la presenza di dipendenti in divisa di AMA e TRAMBUS retribuite con il 150 per cento per la disponibilità a partecipare all’iniziativa. In queste aziende infatti continue discriminazioni sono evidenti e le pari opportunità devono essere costruite.

Non è con le ronde che si darà garanzia di sicurezza alle donne di questo paese, ma con cambiamento di mentalità e con una vera politica di aiuto. Non si possono far pagare alle donne gli obiettivi di recupero sulla previdenza, non si può mostrare sotto le luci di una passerella una parità solo apparente.

 

 

CUB - Confederazione Cobas - SdL Intercategoriale

8 marzo 2009: in Italia come in Europa ancora soprusi ancora discriminazione ancora resistenza