CPA MIT Modifiche allo Statuto definitive : pagano i lavoratori

Nuovo statuto della CPA

Il debito? Lo pagano i lavoratori!

 

Pochi giorni fa il Consiglio di Amm.ne della Cassa di Previdenza ed Assistenza, con un solo voto contrario espresso dal Consigliere eletto nella lista USB , ha deliberato definitivamente il nuovo Statuto della Cassa di Previdenza ed Assistenza del MIT, di cui ora si attende l’emanazione tramite un DPCM, probabilmente entro il 2016. La nuova versione (vedi qui il link) è conseguente al parere espresso dal MEF che ha confermato lo schema precedentemente approvato ed imposto una drastica riduzione del numero dei membri del Consiglio di Amm.ne della Cassa, pur mantenendone la eleggibilità da parte del personale.

L’Unione Sindacale di Base, confortata dalle migliaia di lavoratori appartenenti a tutti i settori del MIT che hanno aderito alla petizione on line lanciata ed ancora disponibile sul sito USBMIT, (petizione difendi la CPA) manifesta ancora una volta la propria contrarietà all’impianto del nuovo Statuto.

Pur avendo condiviso la necessità di rivedere le norme statutarie per evitare nel futuro meccanismi automatici di difficile attuazione, norme che dovevano prevedere un nuovo, più certo e considerevole meccanismo di finanziamento, tuttavia, la soluzione adottata fa pagare ai lavoratori un debito enorme, imponendo tra l’altro sacrifici in maniera discriminante (vedi comunicato LA BANDA DEGLI ONESTI)  senza fornire garanzie per il futuro.

Infatti rispetto al maturato al 2011 relativo alla indennità Una Tantum, il personale appartenente all’ex ruolo LL.PP. perderà il 50%, quello del ruolo ex Marina Mercantile il 40% e quello del Min. Trasporti il 30%.

Inoltre, senza alcuna certezza sui flussi finanziari ed il loro adeguamento per il raggiungimento degli scopi statutari, la Cassa rischia di perdere il suo ruolo o di vederlo ridimensionato a mero contenitore delle risorse vincolate alle compatibilità economiche del momento, rendendo le tutele incerte e non costanti.

Il Consiglio di Amm.ne della Cassa ha infine rifiutato la proposta di trasmettere il nuovo Statuto, a fronte delle denunciate discriminazioni, al Comitato Unico di Garanzia affinché si pronunci in merito. Richiesta che la Unione Sindacale di Base riformulerà nell’ambito delle relazioni sindacali.

L’USB continuerà pertanto a chiedere all’Amm.ne di rispettare i diritti acquisiti e di operare nell’interesse della tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, questo mentre altre sigle sindacali, dopo aver condiviso per anni attraverso i loro rappresentanti le scelte operate dalla CPA, senza presentare il conto al vero debitore ossia lo Stato, ora sembrano brindare ai sacrifici imposti ai lavoratori dopo aver pianto lacrime di coccodrillo.

Tutti contenti quindi, a cominciare dallo lo Stato che risparmia 80 milioni di euro, ai Consiglieri che allontanano il rischio di essere chiamati a rispondere del proprio operato,

tutti…. tranne i lavoratori.