TUTTI all' ARAN ! E' IL NOSTRO CONTRATTO NON DELEGHIAMOLO AD ALTRI

Roma -

E’ IL NOSTRO CONTRATTO

NON DELEGHIAMOLO AD ALTRI


Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego stenta a decollare, nonostante i continui proclami del Governo. Dopo 8 anni di blocco contrattuale, bene che vada si rischia di ritrovarsi con un aumento a regime di 85 euro lordi mensili, frutto del vergognoso protocollo firmato da CGIL-CISL-UIL il 30 novembre 2016, mentre il solo recupero dell’inflazione del periodo 2010-2017 comporterebbe incrementi mensili da 140 a 280 euro mensili, a seconda del livello economico d’inquadramento.


Non si può restare fermi ed aspettare che CGIL-CISL-UIL firmino un nuovo accordo fortemente penalizzante per le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego.


Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione-presidio che terremo davanti l’Aran per sostenere la Piattaforma contrattuale della USB, i cui punti principali sono:

  • 300 euro di aumento mensile uguale per tutti;

  • L’Area unica amministrativa;

  • La riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità di retribuzione.


Recuperiamo potere contrattuale attraverso la partecipazione attiva al rinnovo del contratto. Costringiamo gli altri sindacati e la controparte a confrontarsi con le nostre proposte.


12 OTTOBRE 2017 ORE 11

MANIFESTAZIONE-PRESIDIO

 

ALL’ARAN

VIA DEL CORSO, 476 – ROMA


                    Sotto la locandina dell'iniziativa e la proposta USB

  USB Pubblico Impiego MIT


Pubblico Impiego, 500 lavoratori manifestano con USB all'Aran per il rinnovo del contratto

 

Nazionale – giovedì, 12 ottobre 2017

 

Oltre 500 lavoratori hanno partecipato questa mattina alla manifestazione-presidio organizzata dalla USB Pubblico Impiego davanti alla sede dell'Aran in Via del Corso a Roma per rivendicare, dopo 8 anni di blocco, un contratto che riconosca un aumento mensile di 300 euro in misura uguale per tutti, istituisca l'Area unica amministrativa per rispondere allo sfruttamento dei livelli retributivi più bassi e riduca l'orario settimanale di lavoro a 32 ore senza decurtazioni stipendiali.
I tanti lavoratori intervenuti in piazza con determinazione e rabbia hanno rotto il muro di silenzio sul contratto alzato da CGIL-CISL-UIL che, dopo aver firmato il Protocollo del 30 novembre scorso, accordandosi per un aumento di 85 euro mensili, a pochi giorni dal varo della Legge di Stabilità 2018 che dovrebbe integrare lo stanziamento per il rinnovo dei contratti se ne stanno beatamente in silenzio.
Tanti i cartelli e gli striscioni delle diverse delegazioni giunte a Roma da ogni parte d'Italia, nei quali sono stati citati i diversi punti critici di questo passaggio contrattuale: dall'attacco ai permessi Legge 104 alla necessità di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, dall'uso vessatorio dell'azione disciplinare alla netta contrarietà al welfare contrattuale e ai finanziamenti alla previdenza complementare.
Una folta delegazione di lavoratori e delegati della USB ha avuto un lungo incontro con il presidente dell'Aran, che ha detto di non aver ricevuto proposte di revisione dell'ordinamento professionale da parte di CGIL-CISL-UIL. Posizioni distanti sui diversi temi, che sono rimaste tali anche alla fine del confronto. Il presidente ha garantito che nei prossimi giorni riprenderanno gli incontri al tavolo delle Funzioni Centrali e in seguito saranno aperti i tavoli degli altri contratti.
Il grande presidio di oggi ha riacceso i riflettori sul rinnovo del contratto degli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici e la piazza ha chiesto a gran voce un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione per salvaguardare i servizi e diminuire i carichi di lavoro divenuti insopportabili. USB ha dato appuntamento alle lavoratrici e ai lavoratori per la giornata di Sciopero Generale proclamata per il 10 novembre, per essere protagonisti della vertenza contrattuale rivendicando oltre all'incremento dello stipendio il rispetto della dignità di lavoratori.
 


Esecutivo Nazionale USB P.I.