FUA 2016 MIT a perdere come il CCNL dono di natale per la controparte

Firmato il FUA 2016 MIT I RE MAGI SON TORNATI !

Roma -


Roma, 10 gennaio 2018

(sotto il testo dell'accordo FUA 2016 in ipotesi, siglato definitivamente senza modifiche degli organi di controllo  il 23 aprile 2018 da CONFINTESA, UIL, UNSA, CGIL, CISL, FLP assente e non da USB)


Vi ricordate il nostro precedente comunicato sul FUA dal titolo LACRIME DI COCCODRILLO ? (vedi sotto) 

In quel comunicato vi informavamo che dopo anni passati a firmare ogni sorta di accordi capestro al MIT, così come a livello nazionale, anche CGIL, CISL e UIL, nell’incontro del 20 novembre, dopo che la USB si era dichiarata contraria nel merito all’ennesimo accordo FUA 2016 a perdere, avevano dichiarato la loro indisponibilità alla firma del FUA (e degli attuali accordi sul tavolo del MIT).

Ci chiedevamo, allora, se quello dei sindacati concertativi fosse un sussulto d’orgoglio,       quanto mai tardivo visto che siamo ormai a fine legislatura e la “politica” può solo     promettere, o “lacrime di coccodrillo” volte a far recuperare un po’ di consenso in vista della "conta tessere di fine anno", delle elezioni RSU o qualche voto ai loro referenti politici.

Ebbene, le nostre previsioni erano fondate. Infatti, se la sola CONFSAL/UNSA si era
subito affrettata a firmare il FUA 2016, rammaricata solo del mancato reinserimento delle famigerate  posizioni organizzative, “notte tempo”, lontano da occhi indiscreti, CGIL CISL e UIL, si sono evidentemente recati in “camera caritatis” a sottoscrivere l’accordo.
 

   Quanto accaduto non è dovuto al senso di responsabilità o alla scelta di elargire ai lavoratori il magro FUA”, né al fatto di dare credito a qualche impegno del nuovo Capo del   Personale tutto da verificare, ma è, piuttosto, un "dono natalizio" offerto da CGIL, CISL e UIL alla controparte, criticata solo a parole.

La fretta dimostrata dalla delegazione di parte pubblica nel sottoporre nei giorni di festa l’accordo per il FUA 2016/17, è stata generata, non dalla disponibilità a distribuire ai lavoratori le poche risorse a disposizione, ma al raggiungimento degli obiettivi da parte dei dirigenti coinvolti che determinano, per loro sì, premi di “produttività” per migliaia di euro.

Proprio come avvenuto con la firma del vergognoso contratto nazionale, "regalo    preelettorale" al governo in carica, che oltre alla miseria di 45 euro nette in media (che loro chiamano aumento, ma che recupera solo in minima parte quanto dovuto e perso dal 2009), fa arretrare i diritti di decenni e contiene zero riorganizzazione e migliorie.


La USB MIT, coerentemente, ha ribadito la propria ferma contrarietà nel merito       dell’accordo FUA 2016, (vedi qui e sotto l’accordo con gli importi e la nota a verbale USB)  rifiutando la sottoscrizione di intese che oltre ai soliti quattro spiccioli per il “premio” di produttività sostengono il metodo del “falso merito” e lo consolidano (siamo già al 3° anno nel MIT).

Crescono i lavoratori dalla parte giusta che si attivano con la USB nel MIT e quelli che pretendono un cambiamento diano il loro giudizio nelle prossime elezioni RSU che si terranno ad aprile.

Esecutivo USB PI MIT