Autostrade, USB dice basta agli utili sulla gestione di beni e servizi pubblici
Il Ministero Infrastrutture e Trasporti e gli altri enti deputati stanno procedendo nel solco delle logiche di mercato “valorizzando” ASPI mediante trattative incentrate sulla approvazione del piano economico e finanziario.
USB invece dice basta agli utili sulla gestione di beni e servizi pubblici.
Le recenti cronache giudiziarie riguardanti alcuni dirigenti della concessionaria ASPI hanno nuovamente evidenziato il corto circuito tra sistema privato e gestione della cosa pubblica, oltre ad altre ombre gettate dalle intercettazioni pubblicate inerenti l'affaire Carige.
Occorre che il gestore autostradale sia indipendente dalle logiche di lucro, seppure lecite, e pertanto lo scopo sociale del gestore deve essere unicamente la costruzione e manutenzione delle opere.
Sebbene il caso delle barriere antifoniche, oggetto della nuova inchiesta, riguardi i nuovi investimenti, compensati con un opaco sistema di congrua remunerazione del capitale, resta il punto che il ritardo e/o l'omissione delle manutenzioni ordinarie che, per obbligo di contratto sono a cura e spese del concessionario, porterebbero ad interventi di manutenzione straordinaria che invece sono congruamente remunerati.
L'eventuale acquisto di quote di controllo da parte di CDP è solo un palliativo per un sistema che va ampiamente rivisto, restando nostra ferma convinzione che lo Stato non debba ricavare utili né direttamente né indirettamente nella cura di beni e servizi pubblici, bensì gestirli nel migliore dei modi possibili.
USB Pubblico Impiego - Ministero Infrastrutture e Trasporti
Roma 16-11-2020