Riorganizzazione: bene ma USB dice NO a mobilità imposta e clientele.
Con interpello 6581 del 11/02/2022 e integrazione n. 7260 del 16/02/2022 (link) l'Amministrazione MIMS ha chiesto di esprimere preferenze ai lavoratori per il possibile spostamento nelle sedi centrali del dicastero al fine di "popolare" e dare impulso alle nuove direzioni generali in esito al DM di riorganizzazione ora registrato.
Premesso che questa O.S. non vuole ostacolare la mobilità del personale, anzi favorendo la rotazione volontaria la formazione e la crescita del personale interno, si evidenzia che le modalità prescelte dall'Amministrazione possono nascondere insidie e presentano molti punti non chiari:
1) è positivo il fatto che non si richieda il nulla osta dell'ufficio di provenienza strumento discriminatorio
2) tuttavia si chiede di inviare curricula invece di ricondursi al profilo professionale Chi li valuterebbe?
3) si fornisce un termine perentorio assolutamente improponibile e sospetto (solo domani 25 febbraio)
4) la faccenda assume toni foschi poichè dietro l'interpello "democratico" sembra celarsi invece una sorta di mobilità "imposta", laddove si riferisce di trasferimenti d'"ufficio" in mancanze di candidature spontanee ed anche qui con criteri non noti.
5) In generale sarebbe da capire come mai a fronte di nuove funzioni si sottrae personale ad altri uffici già in carenza di organico
6) La materia è oggetto di informativa e confronto con le rappresentanze: si tratta quindi di un sondaggio preliminare? O l'Amministrazione intende rispettare le relazioni sindacali non solo a parole?
USB ha immediatamente chiesto al Capo del Personale dr Massimo Provinciali, estensore della richiesta, un urgente incontro dove, con animo aperto alla collaborazione così come ogni riorganizzazione richiede, ma con riguardo alle tutele del personale che non deve pagare per le politiche restrittive dell'Amministrazione (assunzioni) , cercheremo di capire i fabbisogni, gli esiti del "sondaggio" e di governare insieme le necessità ed il progetto.
Ma USB non accetterà nè dinieghi ne fughe in avanti dell'Amministrazione respingendo metodiche che, più che dure ed impositive rischiano di favorire clientele.
USB ha anche richiesto il coinvolgimento del CUG e del Comitato Paritetico per le innovazioni che il MIMS non ha mai convocato.
Il Coordinamento USB MIMS