Lettera di RdB al presidente della C.P.A.
La scrivente O.S., ha inviato in data 21.3.2007 a Lei ed agli altri soggetti in indirizzo, una lettera nella quale ha segnalato l’esigenza di appositi incontri tra l’Amministrazione e le OO.SS per discutere dei problemi della C.P.A..
Ciò anche per rispondere alle richieste di molti colleghi volte a conoscere la situazione attuale della stessa Cassa (ed anche futura, in relazione all’ultima legge finanziaria che ipotizza, tra l’altro, la soppressione, entro giugno, di organismi pubblici non aventi finalità di prevalente interesse generale) che subisce da anni i pesanti effetti del mancato accredito, al Ministero dei Trasporti, di fondi destinati anche ad assistenza medica e a previdenza in favore del personale, in servizio ed in pensione, il quale non consegue dal 2005, illegittimamente, le prestazioni definite con la L. 870/1986.
Nell’occasione è stato rammentato che Le era già stata chiesta, senza ottenerla, la convocazione di una riunione informale dei Consiglieri per valutare la situazione e le possibili azioni da svolgere, in modo da poter informare con maggiore trasparenza il personale allarmato per i mancati sussidi e che ignora del tutto se riprenderà il funzionamento della Cassa. Inoltre, nella stessa occasione, è stato chiesto se il vertice dell’Amministrazione avesse avviato iniziative per verificare la possibilità di recuperare le somme non ricevute per gli anni 2005 e 2006, il versamento di quelle già incassate dal M.E.F. nel 2007 e se, malauguratamente, fosse già stata sanzionata dagli organi competenti, la soppressione della Cassa in quanto organismo che non svolge funzioni di rilevante interesse pubblico.
In tale materia appare molto importante chiarire al Consiglio d’Amministrazione, anche se non più in carica, alle OO.SS. ed al personale se ci siano state eventuali iniziative dell’Amministrazione, e quale ne sia stato il contenuto, volte a dimostrare agli organismi competenti che la Cassa, invece, riveste rilevante interesse pubblico, poiché sino dal 1965 garantisce forme di assistenza e previdenza che sono le uniche che consentono la copertura dei particolari e dimostrabili rischi, anche per la salute, che il personale già MCTC sopporta in relazione alle attività svolte nei molti settori della motorizzazione privata e pubblica, come è stato riconosciuto normativamente sino dal 1967.
Le richieste fatte con la lettera citata non hanno avuto alcun seguito da parte Sua.
Lei non avrà dimenticato, poi, al riguardo che, in un incontro avuto con la struttura dell’organo politico del Ministero il 5 aprile scorso (in occasione della definizione del D.P.C.M./TER di “spacchettamento”), ha preso, tra l’altro, un impegno (che non era apparso solo formale…) di convocare le OO.SS. per affrontare i problemi ora accennati subito dopo Pasqua.
Il calendario ci dice che tale data è stata abbondantemente superata e che Lei non ha dato seguito a tale impegno.
Ciò induce a forte preoccupazione – in vista della scadenza del giugno p.v., data alla quale può verificarsi la paventata soppressione della C.P.A - significando il crescente distacco non tanto tra l’Amministrazione ed i sindacati, ma tra il Personale e la sua Dirigenza che sembra ignorare i pesanti effetti sull’operatività degli Uffici che si verificherebbero nelle ipotesi pessimistiche accennate (non si potrebbero acquistare nemmeno le patenti da stampare!!) e che determinerebbero la perdita di quello che può considerarsi un diritto maturato dal 1967.
Ciò esposto, si rinnova la richiesta alla S.V. di convocare con la massima urgenza un incontro con tutte le OO.SS. per affrontare correttamente ogni aspetto della situazione in essere della C.P.A., fermo restando che la scrivente O.S. (che si esprime attraverso il consigliere che la rappresenta nella Cassa medesima) si attiverà subito presso il personale affinché si prepari ad azioni forti ed incisive che consentano di far comprendere alla “politica” (responsabile sia della cronica debolezza dimostrata nei confronti del M.E.F. che dei ritardi nella riproposizione del D.M. di riattivazione del Consiglio d’Amministrazione della CPA) ed all’Amministrazione (che non dovrebbe farselo rammentare) che non si è disposti a cedere sulla difesa di quanto si è conquistato da molti anni, non per godere di privilegi, ma per tenere conto della specificità del lavoro svolto in gran parte dell’Amministrazione dei Trasporti.