PENSIONI: CUB, HA VINTO LA LINEA DI BANCHIERI, CONFINDUSTRIA E GOVERNO, HANNO PERSO LAVORATORI E PENSIONATI

L’IPOTESI DI ACCORDO AUMENTA L’ETÀ PENSIONABILE CON LO STESSO RISULTATO PREVISTO DALLA LEGGE MARONI

Milano -

Questa notte si è consumata l’ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati, con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni, che produce l’ aumento dell’età pensionabile ed una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti.
 

L’introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione aumenta l’età effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) con una contribuzione inferiore a 40 anni.

La prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti in relazione all’aspettativa di vita porterà un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi.
 

D’altro canto le pensioni in essere continueranno a perdere potere di acquisto, in quanto non vengono rivalutate automaticamente in relazione all’aumento dei prezzi e alla dinamica delle retribuzioni. La situazione delle pensioni in essere è ulteriormente aggravata dall’accordo del 10 luglio che prevede una vera e propria elemosina sulle pensioni minime (al 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall’aumento dei prezzi.
 

La CUB è intenzionata a continuare nella lotta contro l’aumento dell’età pensionabile, per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, come avviene già oggi per tutti gli altri lavoratori, e per l’aggancio automatico delle pensioni alla dinamica dei prezzi e delle retribuzioni.