INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: Limitazione tessere PS

Roma -

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

 On. Altero Matteoli

 

Al sig. Capo di Gabinetto

 Cons. Claudio Iafolla

 

 p.c. Al Capo del Personale settore Trasporti

 Dr. Massimo Provinciali

 

 Al Capo del Personale settore Infrastrutture

 Dr. Aldo Cappiello

 

Al Capo Dipartimento Trasporti Terrestri

 Ing. Amedeo Fumero.

 

 Al Personale

 

 Alle OO.SS.

 

Oggetto: limitazione contingente tessere di riconoscimento per l’espletamento del servizio di Polizia Stradale. - Organizzazione del lavoro.

 

In relazione al D.M. n. 286 del 18 dicembre u.s., con il quale le SS.LL. hanno comunicato alle relative strutture ministeriali, competenti per la materia, l’intenzione di limitare il contingente annuo di personale da abilitare al servizio di cui all’oggetto, oltre a denunciare l’intempestività e la gravità dell’atto in parola si osserva quanto segue.

L’on. Sig. Ministro era stato sollecitato più volte ed in più sedi ad aprire tavoli di trattativa in merito alla necessità ed all’urgenza di potenziare e valorizzare il lavoro svolto dai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questa valorizzazione avrebbe consentito di dare una incisiva risposta a molte questioni sollevate più volte dalle OO.SS. dei due settori: riqualificazione del personale e maggiore presenza dell’Amministrazione nel campo della sicurezza stradale.

Si chiedeva al sig. Ministro, purtroppo molto assente dalle questioni riguardanti i suoi dipendenti diretti (Motorizzazione, Marina Mercantile, Infrastrutture ed Aviazione Civile) un intervento (anche, nel frattempo, programmatico) a salvaguardia del lavoro svolto ed una valorizzazione dello stesso attraverso processi di formazione seguiti da interventi operativi nel campo della sicurezza stradale, marittima ed aerea.

Le uniche risposte ricevute, ad oggi, sono state le tre lettere di rinvio degli incontri previsti, la citata mancanza di programmazione dell’attività operativa e di valorizzazione del lavoro, oltre ad una percepibile e grave distanza tra chi governa politicamente questo dicastero e chi in esso lavora.

Basta osservare che, a giugno scorso, il sig. Ministro proclamò l’assoluta necessità di tavoli tecnici (ricordiamo bene che, per fare degli adeguati approfondimenti delle problematiche emerse in quella sede si pensò a ben sette tavoli tecnici!): ad oggi, pur in presenza di concomitanti ed importanti vertenze (Alitalia) o di una riorganizzazione in itinere (D.P.R.) che, però, non possono essere una giustificazione, nulla, colpevolmente, è stato fatto.

Qual è oggi la risposta?

In merito al D.M. 286/2008, senza nessuna analisi circa le ricadute su una programmabile operatività, si tagliano 5000 posizioni del vecchio contingente previsto dall’ex ministro Lunardi, riducendo a 2500 le abilitazioni disponibili per entrambi i settori. Di contro, avendo ad oggi circa 5000 unità di personale abilitato a svolgere il servizio di Polizia Stradale, qualcuno dovrà spiegare quale progettualità (se non una pessima operazione d’immagine a seguito di discutibili interviste rilasciate da qualche personaggio a pessime e scandalistiche trasmissioni televisive) si celi dietro questo taglio; inoltre sarebbe interessante capire quali criteri si utilizzeranno per scippare ai lavoratori le abilitazioni già conseguite (con corsi ed esami finali!) e quante personalità godranno ancora del beneficio su autorizzazioni del politico di turno

A tutto questo si aggiunge l’ingiustificabile discriminazione derivata dal blocco delle emissioni delle convalide per il 2009 decretato (peraltro verbis) dalle SS.LL..

La già citata distanza tra la politica che governa e chi da essa è amministrato (oltre che esserne dipendente), è ulteriormente dimostrata da questo, forse piccolo, ma significativo atto, che ha generato una grave disparità di trattamento tra il personale: chi ha legittimamente ottenuto la convalida prima di quel termine potrà ritenersi ”fortunato” e chi, per varie ragioni inserito nella lista di protocollo successiva, “sfortunatamente” rimasto privo della necessaria convalida.  Uno stato di diritto, anche se non stiamo parlando dei “massimi sistemi“, non si dovrebbe caratterizzare per la “fortuna” di fruire di un diritto o meno ma dalla sua legittimità.

 

Ancora una volta, invece di approfondire i problemi e provare a risolverli, la politica si affida a proclami che non affrontano i problemi ma servono solo a fare bella figura con chi è ancora convinto che i lavoratori del settore pubblico siano una massa di fannulloni e di privilegiati.

I lavoratori di questa Amministrazione, avrebbero voluto avere la stessa attenzione mediatica e prontezza di risposta politica quando venivano e vengono tagliate le risorse destinate ai Fondi Unici, al conto privato della Motorizzazione, alla Cassa di Previdenza, al funzionamento del Ministero.

Crea profondo disagio vedere il Ministro agitarsi per dichiarazioni televisive tendenziose ed infondate e non per le evidenti necessità dei propri dipendenti ai quali non si offre la possibilità del contraddittorio.

Non staremo con le mani in mano.

Il malumore per la mancata apertura in sede politica di un confronto sull’operatività e sul lavoro di questa Amministrazione pesano fortemente sui lavoratori ai quali si oppongono sempre atti restrittivi o, peggio, il silenzio. Mai l’opportunità di affrontare, nel confronto, le difficoltà che si trovano ad affrontare quotidianamente.

A questo non accetteremo che ci si risponda che vogliamo la tutela di un qualche privilegio, poiché è da molti anni che i lavoratori non chiedono altro di poter operare ed al meglio delle loro possibilità (ci accorgiamo, anche in questo caso, che, drammaticamente, la politica non intende assolutamente conoscere in quale modo funzioni l’Amministrazione, con quali mezzi e con quale personale). La risposta contenuta nel dettato del decreto in oggetto rivela l’assoluta incapacità di percepire quanto si sta rappresentando e come funzionino le strutture centrali e periferiche ministeriali.

In conclusione, la scrivente O.S., chiede:

  • che, sulla materia oggetto del D.M. n. 286/2008, sia attivato in tempi strettissimi un tavolo di concertazione per un necessario approfondimento e che venga rimosso il blocco opposto dalle SS.LL. alla convalida dei documenti per l’anno 2009 anche, semplicemente, con l’emissione di una circolare di proroga ( a firma dei due Capi del Personale). Si proroghi l’emissione 2008 a tutto il 31 gennaio 2009 che consentirebbe di avere, tutti, tempo per ulteriori riflessioni e di non danneggiare i lavoratori discriminati dal blocco;

  • di attivare tavoli continui di consultazione sulle materie riguardanti l’organizzazione del lavoro (al fine di giungere, tra l’altro, a provvedimenti il più possibile condivisi e non percepiti, come nel caso in parola, come impositivi per fronteggiare emergenze mediatiche) per lavorare, in sede politica, alla costruzione di un percorso comune che analizzi le criticità presenti nel lavoro quotidiano e nel servizio offerto al cittadino.

 

In assenza di riscontro alle urgenti questioni sollevate con la presente, la R.d.B. P.I. non potrà che attivare ogni iniziativa utile a tutelare i lavoratori sia attraverso forma di lotta sia attraverso l’avvio di procedure legali e di contenzioso.

 

Roma, 22 dicembre 2008

RdB Cub Pubblico Impiego

COORDINAMENTO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Pasquale Aiello

 

 

 

In allegato il decreto ministeriale