Regolamento lavoro a distanza MIT: i primi nodi vengono al pettine

Roma -

30 settembre 2024 

Lo Smart Working è divenuto appieno una modalità organizzativa per erogare servizi e prestazioni della PA. Tuttavia, nonostante la regolamentazione di massima dei CCNL, l’applicazione è stata demandata alle singole amministrazioni. In questa zona grigia” sono emerse distorsioni, quando queste non hanno voluto coglierne le reali opportunità, irrigidendosi, fino a trasformare un diritto in una arbitraria concessione e sottoponendone l’applicazione a vincoli che hanno affievolito, se non vanificato, le finalità positive dell’istituto.

Non ha fatto purtroppo eccezione il MIT, e molti colleghi già ci segnalano difficoltà, ingiustizie e dinieghi nella applicazione nei vari settori del dicastero.

Lo avevamo facilmente previsto come USB PI, unica sigla su sette che non ha condiviso il Regolamento emanato a maggio sul lavoro a distanza (lavoro agile, telelavoro, coworking) ed aveva presentato una proposta alternativa.

Nel MIT più che il “lavoro agile” si è introdotto il “lavoro rigido”, con regole centralistiche ed orientate più al controllo dei lavoratori che all’efficienza.

L'Istituto, come noto, è al momento facoltativo, ma per molte lavoratrici e lavoratori diviene oggi spesso necessità e ciò può esporli, a veri e propri ricatti.

Peraltro il Regolamento MIT è da un lato è estremamente rigido ma, dall’altro, si presta a fumose deroghe per tempi e modi (numero di giorni, fragilità, ecc.), con la forte probabilità che possano essere concesse “a simpatia” da alcuni dirigenti, mentre altri stanno derogando di prassi alla restrizione ad un solo giorno settimanale ritenendola, probabilmente, incoerente o inspiegabile.

Insomma, la confusione regna sovrana. D’altro canto la esclusione delle RSU, voluta dall’Amministrazione e dai “sindacati nazionali” antidemocratici, mira a negare ogni adattamento o forma di controllo. USB invece invita tutte le RSU (e gli RLS!) a pretendere il confronto nelle sedi ed a segnalare a questa O.S. i dinieghi.

Interessante infine la protesta critica espressa dalla RSU Sedi Centrali MIT all’Amministrazione, (vedi qui il documento - link) che coincide sostanzialmente con i motivi del dissenso espressi dalla USB MIT.

I componenti più coerenti ed onesti della suddetta RSU avranno modo di prendere le distanze dal suddetti sindacati asserviti all'Amministrazione operando un ravvedimento nel 2025, in occasione delle prossime elezioni RSU insieme a tutti i lavoratori che  invitiamo a presentare liste in ogni sede e candidarsi con la USB per far sentire la propria voce.

Qui una tabella di confronto sui punti maggiormente critici del Regolamento.

USB PI MIT