Passaggi di area in deroga nel MIT tra amnesie, vuoti e tempo perduto.

Roma -

 

 

             Si è svolto il 18 luglio scorso l’incontro sul tema dei passaggi d’area in deroga (ex art. 18CCNL 2019-2021), richiesto con grande urgenza da CGIL CISL UIL CONFSAL-UNSA FLP e CONFINTESA dopo la pubblicazione del bando di partecipazione emanato nei giorni scorsi.

Ricordiamo che i suddetti sindacati, che ormai avallano nel MIT “unitariamente” qualsiasi posizione dell’Amministrazione, hanno firmato l’accordo di confronto in merito ai suddetti passaggi verticali. Unica sigla contraria la USB/PI MIT, ed abbiamo già ampiamente trattato l’argomento in un nostro precedente comunicato (vedi a fondo pagina notizie correlate la notizia di fine 2023  "Accordo MIT criteri passaggi di area in deroga (art 18 CCNL) USB non sottoscrive + Famiglie professionali".


           Sebbene USB abbia costantemente sollecitato nei mesi passati la conclusione dell’iter, straordinario e difficilmente ripetibile, di cui si tratta, si poteva fare di meglio e subito e non “in futuro” come affermato in riunione dalla dr.ssa Fiammetta Furlai Capo del Personale MIT che ha condotto la riunione, rispondendo ai molti dubbi dei firmatari.
Ma la stessa Capo del Personale ha dovuto più volte chiedersi, senza celare un notevole fastidio, perché le suddette organizzazioni contestano oggi ciò che hanno sottoscritto ed avallato appena ieri.
L’Amministrazione ha infatti più volte fatto riferimento, rivolgendosi ai suddetti sindacati ad una sorta di “epidemia di perdita di memoria.” Verrebbe da sorridere, visti i toni, se non fossero state poste proteste ben serie dal suddetto sodalizio ma…   ormai è troppo tardi.

Infatti, sono state segnalate criticità specifiche circa i contenuti del bando, le FAQ ed il format per l’ammissione alle procedure dei passaggi, criticità che coincidono in buona sostanza con i motivi che hanno portato l’USB MIT a non sottoscrivere l’accordo (vedi nelle notizie correlate a fondo pagina la  nota a verbale) e possibile fonte di contenzioso.


In riunione l’USB si è quindi limitata a commentare tali sdoppiamenti tardivi con il solito “noi ve lo avevamo detto”, ma ha invitato ad andare avanti celermente.
E speriamo che non si vada invece indietro e che almeno stavolta non ci si azzecchi a pensar male, leggi: non è che certi sindacati agiscono ora per ripulirsi la faccia? oppure peggio per “impallinare” a colpi di contenzioso ciò che hanno essi stessi prodotto e avallato?

Auspichiamo di no: USB accenderebbe i riflettori su un film purtroppo già visto. Ora invece bisogna far presto certo che, beninteso, la coperta è corta, i passaggi saranno solo 430, pur riconoscendo all’Amministrazione gli sforzi fatti per  l’estensione del numero oltre lo 0,55% del monte salari previsto dal CCNL (peraltro il numero ampliato corrispondente agli idonei "congelati" di precedente procedura che riconcorrono era già finanziato). Si poteva fare di meglio come detto, ma non è mai semplice governare le cose con questi limiti, dovuti, da un lato a risorse limitate e dall’altro all’ingessamento in cui sono tenuti da sempre i dipendenti pubblici (il farraginoso sistema delle aree).

Si rammenta, infatti, che i passaggi d’area in deroga per laureati e diplomati sono possibili, come previsto dal CCNL, solo fino al 31 dicembre 2024.


Comunque, per la cronaca, (infatti la riunione si è chiusa come ovvio con un nulla di fatto e "niet" del Capo del Personale a 360° (presente anche il dr Lorenzo Quinzi ora Capo Dipartimento) ) vediamo alcuni punti critici emersi in riunione:


1) Il bando è stato emanato senza informativa preventiva ai sindacati. Vero ed è una “furbata” dell’Amministrazione che si è giustificata con i tempi strettissimi. Vero anche
questo (vedi sopra). Tuttavia, per mesi USB aveva chiesto di sospendere quei tavoli tecnici infiniti e poco trasparenti, utili più a perder tempo che ad altro.
2) Blocco per chi ha maturato prerequisiti dei 5 anni o i 10 anni non nel MIT. Ora si lamentano, ma i firmatari hanno sostenuto in tutti i modi la discriminazione, di sapore
molto “corporativo” operata, col risultato di far perdere un treno unico a chi ha oltre 35 anni di servizio nella P.A. ma è ritenuto nel MIT un estraneo da escludere.
3) Valutazione ridotta per l’anzianità nella P.A. fuori dal MIT. Come sopra, ed altra lamentela ipocrita dei suddetti smemorati, ora tirati per la giacca dai lavoratori; USB non
ha sottoscritto l’accordo soprattutto per questo. Sono reali le indicazioni dell’art. 18 comma 6 (professionalità effettivamente utilizzata dall’Amministrazione), ma vero anche, come noi sostenemmo, che l’Amministrazione sfrutta eccome la professionalità acquisita altrove e forse anche maggiore, per non parlare del gap eccessivo nei punteggi (0,4/1).
4) Valutazione del merito nel triennio (anche se pari a zero fa media!). Una sesquipedale deviazione dal buon senso e dalla giustizia, già improponibile in un sistema MIT di
valutazione performance che è un “colabrodo”. Durante l’intero confronto USB aveva chiesto di riaprire il Regolamento e modificarlo. A tal proposito, questa sigla ha sottolineato ancora una volta nella riunione di giovedì la necessità di revisione urgentissima del sistema di valutazione, richiedendo l’apertura di un confronto con Amministrazione ed OIV.
5) Ancora una volta nessuno dei suddetti sindacati ha citato la totale esclusione del CUG, quel Comitato teoricamente contro le discriminazioni, che forse avrebbe dovuto dire la sua, o no? Altro motivo di per sé sufficiente per non firmare e pretendere prima il rispetto delle norme, come evidenziato dalla sola USB al tavolo di confronto e in atti.
6) Infine, è emerso l’orientamento, che ci pare arbitrario, dell’Amministrazione di non ‘scorrere’ la graduatoria oltre i 430 posti in caso di rinunce (pur possibili) prima della
firma del nuovo contratto, come invece fatto in altre Amministrazioni.

USB chiederà all’Amministrazione oggi stesso un chiarimento sui motivi ostativi, poiché si sprecherebbero posti preziosi e faticosamente ottenuti.

Da ultimo riportiamo, senza alcuna soddisfazione, ma purtroppo con amarezza, le critiche pesanti a fine riunione del suddetto sindacato unitario (“6 x 1”), su come i dirigenti starebbero applicando sul territorio in modo distorto sia il nuovo regolamento sul lavoro agile sia il recente accordo sulle posizioni organizzative nel MIT, entrambi respinti da USB MIT.

Prima firmano cattivi accordi, che in definitiva lasciano totale discrezionalità ai dirigenti che ovviamente la esercitano, esautorando pure le RSU locali ed il CUG, poi li spacciano per grandi risultati (vedi comunicati trionfali di sigla portavoce CGIL &co.) e infine, anche in questo caso, piangono lacrime da coccodrilli.

USB Pubblico Impiego Ministero Infrastrutture e Trasporti                           (qui sotto questo comunicato impaginato per l'affissione) 

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